5 MODI PER RIDURRE LA PLASTICA

5 MODI PER RIDURRE LA PLASTICA

Vuoi ridurre la plastica? In questo articolo scopriremo perché è importante ridurre la plastica e alcuni consigli che puoi seguire.

La plastica è uno dei materiali più diffusi e utilizzati al mondo. Basti pensare che, negli ultimi cinquant’anni, la produzione di plastica è aumentata in modo notevole passando da 5,5 milioni a circa 100 milioni di tonnellate. Inoltre, secondo l’UNEP – il programma delle Nazioni Unite per la tutela dell’ambiente – ogni anno nel mondo vengono utilizzati 500 milioni di sacchetti di plastica. 

Nel contesto climatico e ambientale in cui viviamo, è necessario adottare misure volte a ridurre il consumo di plastica per salvaguardare il pianeta e anche la nostra salute. Alla fine di questo articolo, troverai alcuni validi consigli che puoi seguire per ridurre il consumo e l’utilizzo di plastica, anche a casa.

Ma perché la plastica è così diffusa e ampiamente utilizzata?E perché dovremmo ridurre la plastica?

Sin dalla sua invenzione, la plastica ha rappresentato una vera e propria rivoluzione per l’intera società grazie alle sue numerose proprietà. Si tratta, infatti, di un materiale leggero, flessibile, resistente alle alte temperature, durevole ed economico. Queste proprietà e la sua versatilità, le hanno permesso di entrare a far parte della nostra quotidianità. 

La plastica, infatti, ricopre un ruolo fondamentale in vari settori ed è ampiamente presente in molti degli oggetti che utilizziamo ogni giorno: imballaggi, contenitori, mobili, giocattoli per bambini. Persino gli smartphones sono prodotti in materiale plastico. 

Tuttavia, la plastica nasconde pericolose insidie: è un materiale difficile e costoso da recuperare, molto resistente e non biodegradabile. Di conseguenza, il suo smaltimento è difficile e può richiedere centinaia e migliaia di anni. Ciononostante, negli anni si è diffusa la convinzione secondo cui la plastica può essere smaltita rapidamente, pertanto si è ampiamente diffusa la cultura dell’usa e getta. Oggi sappiamo che non è così: un sacchetto non biodegradabile può impiegare trent’anni per decomporsi, mentre una bottiglia può arrivare fino a un millennio.

È vero che la plastica può essere riutilizzata, ma per realizzare materiali di plastica di qualità inferiore che a loro volta non possono essere riutilizzati. 

Inquinamento da plastica: un problema globale

L’ONU ha definito l’inquinamento da plastica il più pericoloso in assoluto, con conseguenze e danni non reversibili per il pianeta e la salute dell’uomo. 

Molta della plastica che utilizziamo e non ricicliamo correttamente viene gettata nelle discariche e soprattutto nei mari e negli oceani. Soltanto in Italia, 7 miliardi di bottiglie di plastica non vengono riciclate, ma disperse nell’ambiente e nei mari inquinando drasticamente il pianeta e danneggiando l’ecosistema marino. Circa 100 milioni di animali marini muoiono ogni anno a causa dei rifiuti plastici. La Ellen MacArthur Foundation ha persino stimato che entro il 2050 nei nostri oceani ci sarà più plastica che pesce. 

Gli effetti della plastica sull’uomo 

La quantità di plastica dispersa nell’ambiente e nei mari ha preoccupato la comunità scientifica sugli effetti che questa potrebbe avere sulla salute dell’uomo. 

In particolare, ciò che preoccupa la comunità scientifica sono i rischi che possono causare le microplastiche, piccoli pezzi di plastica con lunghezza inferiore ai 5 mm. 

Le microplastiche si trovano in oggetti di uso comune, come capi sintetici e cosmetici, ma possono anche essere prodotte dalla degradazione degli oggetti di plastica più grandi. 

Non sappiamo esattamente quali effetti possa avere la plastica sulla nostra salute. Tuttavia, vari studi hanno dimostrato che il nostro corpo è in grado di assorbire le microplastiche attraverso cibi e liquidi (Fonte: Università di Newcastle, Australia). 

Quello che recentemente ha preoccupato la comunità scientifica è stato il risultato condotto da una ricerca presso l’Università Vrije di Amsterdam. Il team di ricerca ha scoperto che le microplastiche possono finire nel sangue umano ed entrare in circolazione nell’organismo. Dalle analisi del sangue sono state rinvenute tracce di PET, materiale usato nella produzione di bottiglie di plastica e di indumenti sintetici. 

Non si conoscono con certezza gli effetti a lungo termine che le microplastiche possono causare sull’organismo umano. L’ISS (Istituto Superiore di Sanità) afferma che il contatto con microplastiche può causare danni all’apparato respiratorio e differente. Inoltre, può incidere sul corretto funzionamento del sistema endocrino, dell’apparato riproduttivo e del metabolismo.

Dove possiamo trovare la microplastica? 

La microplastica è presente quasi ovunque. Si può trovare nella frutta e nella verdura fresca, nei cibi, soprattutto quelli confezionati, nelle bottiglie di plastica e anche nell’acqua del rubinetto non filtrata. 

5 BUONI CONSIGLI PER RIDURRE LA PLASTICA

I danni che la plastica può provocare rendono necessarie le politiche green e sostenibili. Tuttavia, è anche vero che la riduzione del consumo di plastica dipende anche dal singolo cittadino e dalle scelte di vita quotidiana che sceglie di adottare. Nel contesto in cui viviamo, è fondamentale che ognuno di noi riduca il consumo di plastica quanto più possibile. Sappiamo benissimo che non è semplice, ma esistono azioni quotidiane di rilevante importanza. 

Oggi vogliamo consigliarti cinque ottime iniziative che puoi intraprendere ogni giorno per ridurre il consumo di plastica e adottare uno stile di vita più green e sostenibile: 

  • Utilizza sacchetti di tela: i sacchetti in tessuto sono pratici, non inquinano e soprattutto possono essere riutilizzati. Fare la spesa è un’azione più o meno quotidiana, quindi utilizzare sacchetti in tessuto ci permettere di ridurre il consumo e lo spreco di plastica. Inoltre, rappresenta anche un risparmio economico per l’acquirente che non dovrà più acquistare sacchetti in plastica o sacchetti biodegradabili; 
  • Acquistare alimenti freschi e prodotti sfusi: in questo modo, si eviterà l’acquisto di prodotti confezionati con imballaggi di plastica; 
  • Fare la raccolta differenziata: l’utilizzo di plastica è ancora largamente diffuso. Se proprio non riesci a farne a meno, impara a smaltire correttamente i rifiuti per evitare l’inquinamento dell’ambiente e dei mari; 
  • Evita la plastica monouso: cannucce, posate, bicchieri e piatti di plastica non possono essere riciclati e quando finiscono in mare provocano gravi ripercussioni sull’ambiente marino. È stato stimato che oltre un milione di animali muoia ogni anno perché ingerisce plastica che scambia per cibo; 
  • Passa al depuratore d’acqua: le bottiglie di plastica rappresentano un vero e proprio veleno per l’ambiente, poiché il loro processo di decomposizione richiede molti anni. Inoltre, quando si acquista acqua in bottiglia si possono raggiungere costi molto elevati.

Si stima che una famiglia composta da 4 persone spenda in media 110 euro al mese per l’acquisto di acqua confezionata in bottiglie di plastica. Con un depuratore d’acqua installato sotto il lavello della cucina si può scendere intorno alle 100 euro all’anno, una volta ammortizzato quello dell’impianto. In tal modo si evita la circolazione di bottiglie di plastica, il tempo e il trasporto di pesi a lungo termine. 

I nostri sistemi di depurazione filtrano l’acqua di rete, eliminano i sapori sgradevoli e permettono di ottenere acqua fresca e pulita direttamente dal proprio rubinetto. Acquistando un depuratore, ti basteranno semplicemente una caraffa o bottiglie in vetro per bere acqua. 

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